Scala gerarchica dei bisogni

Quando Maslow...

Quando Maslow si pose come obiettivo quello di codificare il comportamento umano arrivò a definire cinque grandi categorie di bisogni.

Quattro di queste tipologie di bisogni, Abraham Maslow le definì come bisogni carenziali e l'ultima di queste categorie, come bisogni di accrescimento.

La sequenza dei bisogni, definita da Maslow, presuppone che ci sia una gerarchia dei bisogni, quindi, considera che, solo dopo aver soddisfatto i bisogni che stanno più in basso, si possa, poi, tendere al soddisfacimento dei successivi livelli. Quindi la “regola” è che: non si possono saltare i livelli, ossia che la soddisfazione di ognuna di queste categorie di bisogni deve essere frutto di una virtuosa sequenza, che parte dal basso con la soddisfazione di quelli che si trovano alla base, per poi tendere al soddisfacimento di quelli più elevati.

I primi quattro bisogni, quelli che vengono definiti bisogni carenziali, sono: i bisogni primari o fisiologici (ossia quelli fondamentali per garantire la permanenza in vita dell’individuo) i bisogni di sicurezza (ossia tutti quelli che devono essere soddisfatti per avere la tranquillità di rimanere vivi, in salute e mantenere il livello di benessere raggiunto) i bisogni di amore e appartenenza (quindi quelli che possono essere ricondotti alla necessità di essere amati, nel senso più ampio del termine, dalle persone care, dagli amici o anche da persone con cui si condividono esperienze culturali, impegni sociali, ideali) e, subito dopo, i bisogni di riconoscimento (tutte quelle gratificazioni ed i riconoscimenti che fanno sentire apprezzati, sia a livello personale, sia a livello professionale). 
Le persone, soddisfatti i primi due bisogni fondamentali sentono di ambire a qualcos'altro per sentirsi bene e quindi tendono a soddisfare gli altri tipi di bisogni.
E il primo, di questi altri tipi di bisogni, è la necessità di sentirsi amati e compresi.
Oggi le persone sono spesso alle prese con un forte desiderio di colmare la mancanza di amore (inteso nella più ampia accezione del termine); sentono dentro di loro come una grande solitudine di fondo che la crisi economica ha reso ancora più percepibile.
In tanti cercano, durante la loro giornata, di surrogare la mancanza di rapporti profondi e sinceri oppure di superare le loro difficoltà nel comunicare con le altre persone; lo fanno compensando tali mancanze attraverso "disperate" ricerche di riconoscimenti, che portano queste persone a cercare in ogni modo il successo, oppure tutte le altre possibilità di soddisfazioni esteriori.
In pratica queste persone cercano di fare una specie di “salto di livello”, tentano, cioè, di soddisfare il loro bisogno di riconoscimento che, però, è un bisogno di cui si dovrebbero occupare solo dopo aver soddisfatto il bisogno di essere amate.
Per queste persone la considerazione degli altri (attraverso i "mi piace" che si riescono a ottenere) oppure i successi professionali, diventano indispensabili, ma anche sempre meno soddisfacenti, in quanto surrogano il loro bisogno di sentirsi amate attraverso dei riconoscimenti che, però, non riescono a soddisfare le loro carenze di affetto. 
Queste soddisfazioni risultano spesso inutili al raggiungimento del reale benessere, anche se a queste persone continuano ad apparire come indispensabili per avere la sensazione di essere apprezzate, considerate, stimate dagli altri.

Basterebbe molto poco per riscoprire il piacere di stare bene con gli altri, specie le persone che amiamo e che ci amano, in pratica occorrerebbe smettere di voler dimostrare la propria "bravura" oppure di voler ricercare continuamente gli apprezzamenti, per cominciare, invece, a dare comprensione, ascolto, disponibilità, fiducia, ricevendo in cambio le stesse cose e riscoprendo, così, che la propria vita può essere, di nuovo, serena.

 
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